Di che cosa parla

...Non distrarti, resta a galla, stringi i denti e sopravvivi un altro giorno... Roma è avvolta dal buio, irriconoscibile, sfigurata per sempre dalle terribili alluvioni che l'hanno colpita e scossa fino alle fondamenta. Mentre la popolazione tenta di reagire, anche la furia degli uomini minaccia la città: sparizioni di giovani donne vengono denunciate in tutta la capitale. Per venire a capo di crimini così orribili e senza logica, l'investigatore Andrea Plasmati, il cui passato è avvolto nei più cupi misteri, e Neferteri, enigmatica e affascinante agente dei servizi segreti vaticani, dovranno sporcarsi le mani con la merce più scottante del mercato illegale del futuro: le tracce informatizzate della memoria di persone defunte. Ricordi sepolti, pensieri digitalizzati, fantasmi reclusi nel limbo dei byte fanno da cornice a una narrazione surreale, spaventosa e coinvolgente che lascia il lettore col fiato sospeso fino alla fine.

Pubblicato da Libromania

Come si ottiene

Che cosa ne dicono

Recensione di Monica Bauletti

Romanzo intenso e sconvolgente che non deluderà gli amanti del genere thriller, dove s’intrecciano con forza temi psico/horror.
Un mix d’ingredienti somministrati con dovizia mai eccessiva, ma ben dosati, conduce il lettore nei meandri sommersi di una psiche affollata da istinti insoddisfatti, d’infanzie represse a cui è stato negato il diritto di crescere e da odi covati in fondo all’anima da chi, emarginato, si è visto allontanare dagli affetti più cari. Giusta, ma soprattutto ingiusta, contrapposizione alle debolezze di esseri sfortunati, come spesso accade, incombe la crudeltà di mostri generati dall’opulenza e dal benessere eccessivo ai quali, il vizio, ha soffocato la gioia della conquista rendendo loro insopportabile la propria esistenza e vivono un baccanale coinvolgente che li trova uniti nell’intento di appropriarsi della vita altrui per poter provare una minima soddisfazione all’apice della potenza terrena con lo scopo di elevarsi a quella divina.
Un susseguirsi degli scenari urbani di una città splendida, sinonimo di civiltà, contrapposti ad atmosfere intense che ricreano luoghi di degrado e abbandono dove si annidano le perversioni più aberranti di una società malata alla ricerca del potere assoluto. Con maestria e grande capacità espressiva l’autore riesce a traslare i personaggi in una realtà incredibile e talmente realista da indure il lettore a mettere in dubbio la normalità quotidiana e, come trasportati da un videogioco impazzito che, risucchiando il giocatore lo proietta in un’altra dimensione, in un futuro molto prossimo e sconosciuto si precipita in una realtà tangibile e soprattutto sorprendentemente possibile. Un bellissimo viaggio condotto da tracce di memoria che guidano i personaggi verso la loro destino.

(su Amazon, 11 marzo 2014)

Recensione di Annalisa Canestrelli

Una fantascienza cupa con atmosfere alla "blade runner", fantasmi psicologici che emergono, lucidi, dai più orrendi incubi che la ragione possa generare. Daniele Titta racconta una storia geniale dove un mondo onirico, ma razionale, fagocita ogni cosa e dove anche le vittime sono carnefici, seppur di se stesse. Soprattutto (a mio avviso) nei personaggi secondari, l'involuzione morale ricorda la chirurgia descrittiva dei monologhi interiori di Schnitzler.

(su Amazon, 10 aprile 2014)

Recensione di Maurizio Foddai

Le tracce di memoria sono files nei quali qualcuno ha convertito i pensieri e le coscienze (l'anima?) di persone morte. Tutto nasce da qui. Un poliziotto riceve l'incarico di "interrogare" alcune tracce di memoria per cercare di risolvere i casi di alcune ragazze scomparse, che si sospetta essere state vittime di uno stesso disegno criminoso.
Da quel momento, l'investigatore viene risucchiato dentro un vortice di depravazione ed efferatezze, fino al finale a sorpresa, sì, ma perfettamente logico e coerente.
All'autore va il merito di aver saputo reinterpretare il genere poliziesco in chiave, se non proprio inedita, sicuramente poco frequentata. Un genere che potremmo definire cyber-detective, che si rifà soprattutto a film come Strange Days e Minority Report.
Ma qui siamo a Roma, non a Los Angeles. Una Roma allucinata, devastata da un evento calamitoso, dove il degrado morale la fa da padrone. Le atmosfere sono oppressive, l'orrore è tanto più lancinante, quanto più viene descritto con lucida naturalezza, quasi con levità. Alcuni personaggi minori sono eccessivi nella loro singolarità, come nei film di Fellini.
Lo stile della narrazione è maturo ed efficace, la prosa è fluida, mai banale, ricca di immagini. L'esordiente Daniele Titta mostra di saper gestire la pagina con consumata maestria.
L'unica pecca è forse nel personaggio di Neferteri, una suora sexy, ormai troppo presente nell'immaginario erotico maschile per non rischiare di scivolare nel clichè.
Nel complesso "Tracce di memoria" è un romanzo bello, ma non facile. D'altra parte, si sa, la qualità non è di facile consumo

(su inMondadori, 15 aprile 2014)

Chi è Daniele Titta

Daniele Titta è nato a Roma nel 1978, dove vive tuttora.
Laureato in Teorie e Pratiche dell'Antropologia presso l'Università La Sapienza di Roma, ha frequentato per due anni una scuola di cinema e un master di specializzazione in sceneggiatura presso Mediaset.
Ha lavorato per una rivista letteraria bilingue, "Storie", edita dalla Leconte Editore e attualmente collabora come sceneggiatore freelance con produzioni di documentari e fiction.
Tracce di memoria è il suo romanzo d'esordio.